martedì 17 gennaio 2017

Musica e colori - Mannarino e la sua ricerca del colore

"Allora io sò andato a cercà i colori. 
Sentivo proprio di dover far questo."


Copertina dell'album Apriti cielo di Alessandro Mannarino 13 Gennaio 2017

Questa è una delle dichiarazioni lasciata da Mannarino a Rockit nell'intervista di Nur Al Habash, il 16 Gennaio 2017, per la presentazione del suo nuovo album "Apriti cielo", uscito il 13 Gennaio 2017.
Mannarino cerca il colore come ispirazione per la sua musica, il colore come unione di persone, come si può vedere dalla copertina del suo album, dove si vedono tante bandiere tagliuzzate e il cielo, il cielo che racchiude come una coperta colorata tutte le persone del mondo. Infatti la sua musica è ascoltata sia da giovani e non, da abbienti e non. 
Ha cercato i colori in Sud America, nei paesi dove il colore, il folklore e la musica sono un tutt'uno con le persone. In alcuni casi è stata proprio la musica ad unire le persone, come nel caso del Brasile che fu l'ultimo paese ad abolire la schiavitù, e si fece forte attraverso musica e colore.

domenica 1 gennaio 2017

Step 25 - Ametista in sintesi

Questo percorso all’interno del color ametista ci ha portati alla scoperta di un universo variegato e multiforme, in cui, attraverso lo studio della sua anatomia (Step 19), l’idea astratta del colore si è via via materializzata in “cose” concrete.
Il primo passo (Step 1) è stato indagare l’etimologia del termine e scoprire l’origine greca della parola.
Dall’origine del termine abbiamo definito l’ametista in diverse lingue del mondo (Step 2), passo che ci ha permesso di ampliare la nostra metodologia di ricerca e di trovare link diversi al color ametista (Step9), soprattutto sul web, a seconda della lingua utilizzata.
Dopo queste operazioni preliminari, utili a comprendere la natura dell’ oggetto – colore di cui ci stavamo occupando, è stato importante cercare l’ ametista all’interno dei cataloghi e dei codici di colore, e dare del colore una sorta di definizione quantitativa (Step 3).
Fissate le coordinate logiche fondamentali, i punti base su cui si fondava razionalmente la nostra ricerca, potevamo adesso liberamente indagare la sfera dell’irrazionale (Step 4), scoprire come il colore ametista, a partire dalla mitologia greca e romana – la sua prima “selvaggia” comparsa (Step 23) - travalicando la “scaramanzia” del Medioevo, incontrando illustri personaggi, lasciando un segno indelebile sulla carta (Step 11) nel suo farsi oggetto della “saggezza popolare” (Step 8), aveva iniziato lentamente a fondersi con la materia della pietra.
Spesso si dice che la musica sia la sintesi perfetta tra razionale ed irrazionale ed è così che il nostro passo successivo è stato cercare un legame tra l’ ametista e la musica (Step 5) ed un protagonista del mondo musicale (Step 21), ed infine tra l’ametista ed il mondo del cinema (Step7), in cui il rapporto colore – sensazione si fa stretto e determinante.
Anche dal punto di vista scientifico la nostra ametista ha una sua storia, una sorta di evoluzione che procede di pari passo all’evoluzione di pensiero dei primi grandi scienziati (Step 6), che con i loro studi hanno gettato le basi per una più recente definizione chimica del colore e della pietra (Step 14), senza trascurare il recentissimo deposito di un brevetto botanico (Step 17).

Questo universo variegato e multiforme (Step 24) vede l’ ametista coinvolta in molti aspetti della nostra quotidianità: si “mangia” (Step 12), si vede nei cartelloni pubblicitari fuori dalla finestra (Step 15), si riconosce nei marchi di grandi aziende (Step 10), si vede sfilare sulle passerelle (Step 20), si incontra nelle architetture in città (Step 22), si legge di sera sulla poltrona (Step 13). Non solo, ametista si visita nei musei di arti pittoriche (Step 18) e nelle collezioni di design (Step 16).

Scrivere Ametista

Mont Blanc, Refill per penna a sfera, colore Amethyst Purple

Ametista in piazza

Ristorante Ametista, Piazza Antico Castello 14, Moncalvo  (AT)

mercoledì 28 dicembre 2016

Step 19 - Anatomia del colore "Ametista"

Rosso, arancione, giallo, verde, blu, violetto: i colori dell'arcobaleno, i colori più conosciuti al mondo. Sin da piccoli possono essere riconosciuti ed individuati, associati a qualsiasi cosa  esistente. Tuttavia, se mai si approfondisse questa materia, si scoprirebbe che nel mondo esistono innumerevoli sfaccettature di tali colori. Ed è lì che si trova il colore ametista, intento a lottare con il forte viola, restio a lasciargli la scena.
Ametista è un colore e una pietra.
La formula chimica della pietra è SiO2, due atomi di ossigeno legati ad uno di silicio. Trovandosi sotto la crosta terrestre questi atomi vengono sottoposti a sbalzi di temperatura e i loro picchi possono arrivare fino a 500°: ed è lì che, raffreddandosi repentinamente, l’ametista forma i suoi cristalli e produce quel colore straordinario.
Ametista esiste da quando è nata la terra, chissà se fosse conosciuta già dall'homo sapiens... Sappiamo però con certezza che era nota al mondo greco e romano, in cui fu  colore sacro al dio Bacco e nome di ninfa.

Da quel mondo antico ad oggi l’ametista, benché in pochi lo sappiano, accompagna la storia dell’umanità, passando nelle mani di pittori e scrittori, di Papi e regine, diventando oggetto e non solo pietra e colore. 
C’è chi dice che Ametista sia anche magica… forse è questo il segreto della sua sopravvivenza nel tempo e nello spazio.

Step 24 - Nuvola ametista




giovedì 22 dicembre 2016

Step 23 - Ametista "selvaggia"

Divisa storica Fiorentina da "La maglia della Fiorentina"


In una partita disputata contro la Roma il 22 settembre 1929 la Fiorentina indossò per la prima volta la maglia viola con il giglio rosso. Si diceva che questo colore fosse il risultato di un lavaggio errato delle maglie originali (bianche e rosse) in un fiume. Probabilmente, invece, fu scelto da Luigi Ridolfi, appassionato del colore viola in cui vedeva il simbolo di Firenze. Dopo questo avvenimento il colore delle divise non fu mai più cambiato.